Che cosa rimane quando non hai più niente da perdere? Speranze azzerate e un umorismo nero con cui affrontare il mondo. Con questo bagaglio viaggia Andrew, solo, affamato e ferito, attraverso un’America spettrale, colpita da un virus che ha sterminato buona parte della popolazione mondiale. I pochi sopravvissuti sono gente pericolosa, disperati che non esitano a uccidere a sangue freddo chiunque contenda loro una latta di cibo o qualche medicina abbandonata sugli scaffali dei negozi saccheggiati. Andrew lo sa. Per questo, quando bussa alla baita di Jamie in cerca di aiuto ed è accolto da un fucile spianato, si aspetta che sia la fine. E invece no. Andrew e Jamie si riconoscono, perché in fondo si assomigliano: tutti e due provano un’innata repulsione per la spietata legge del più forte, e fidarsi uno dell’altro diventa inevitabile. La fiducia diventa amicizia, e l’amicizia con il tempo si trasforma in un legame più profondo. Ma i due ragazzi nascondono anche dei segreti e, nel corso del lungo viaggio che li attende, dovranno mettersi a nudo e chiudere i conti con il passato, lottando fianco a fianco per costruire una nuova vita insieme. Ma, proprio quando ogni cosa sembra perduta, scopriranno che l’amore è tutto ciò che resta, tutto ciò per cui vale la pena rischiare, vivere e morire.
Erik J. Brown, nato a Philadelphia, ha studiato Arti Cinematografiche e dei Media, con una specializzazione in sceneggiatura. All that’s left in the world è il suo romanzo d’esordio, entrato nella Junior Library Guild Gold Standard, una selezione dei migliori titoli per ragazzi delle biblioteche americane. Quando non scrive, Erik ama viaggiare, collezionare dischi in vinile e ristrutturare la sua casa stregata con suo marito e il suo cane ribelle, Charlie. Dal 2021 fa parte dei Lambda Literary Emerging Writers, una comunità che sostiene, tutela e promuove libri e autori LGBTQ.