Primi anni Ottanta, in una cittadina sulle rive di un lago del Nord Italia, al confine con la Svizzera… Un aspirante medico condotto, neolaureato e con le tasche vuote, si invaghisce di una misteriosa ragazza incontrata a una festa. O meglio, a voler essere precisi, si accende di desiderio per i suoi malleoli perfetti. Da quel giorno il dottorino si dedica a un corteggiamento serrato, che assesta il colpo di grazia alle sue misere finanze. La conquista, però, si rivela assai difficile: un po’ per via della famiglia di lei, floricultori alquanto bizzarri, un po’ perché la giovane dimostra di essere una «bisbetica indomabile», parecchio energica, refrattaria alla poesia, a differenza sua benestante ma poco incline a spendere e… una formidabile bevitrice. Per di piú, in possesso di un nome che l’innamorato non è mai riuscito a capire bene, e che perciò evita di pronunciare: Viviana, no Vivína, anzi Vívina… Vívida! Tra incontri carichi di aspettative – e che ogni volta sembrano trasformarsi in addii – costose peregrinazioni fra malinconici paesi lacustri, goffaggini e incomprensioni, per i due, tanto diversi, ci sarà un lieto fine?