In un giorno di marzo freddo e piovoso il cadavere di Orazio Toccacieli viene ripescato alla foce del Tevere. Della sua scomparsa si sta occupando Antonino Buonamore, ispettore malinconico e ostinato, con la passione del cibo, del vino e dei segreti nascosti nell’animo degli uomini. Il morto, Toccacieli, è un ex sacerdote, vedovo, che conduceva da anni un’esistenza riservata e solitaria, in odore di santità, nutrendosi solo di pane secco, lavandosi soltanto con l’acqua fredda e non indossando mai calzini. Frugando nel suo appartamento, Buonamore trova dei ritagli di giornale che riguardano tre delitti insoluti, senza alcuna relazione apparente gli uni con gli altri. E, oltre ai ritagli, una lista di nomi. Nomi che appartengono a persone che non hanno alcun collegamento tra loro, vivono in zone diverse di Roma, esercitano professioni diverse, dall’avvocato al grossista di frutta. Ma, quando anche uno degli uomini della lista viene ucciso, a Buonamore non resta che porsi nuove domande. Qual è il misterioso filo che li lega? E qual era il ruolo dell’ex prete in tutto questo? Che avesse la capacità di prevedere il futuro? Mentre la sua vita professionale e personale comincia a andare a rotoli, l’ispettore Buonamore continua a indagare fino a giungere, forse troppo tardi, alla sorprendente soluzione dell’enigma.